Meditazioni di Richiamo del Bosco
Benvenuta o benvenuto nell’archivio delle nostre meditazioni guidate, un angolo speciale del nostro sito riservato agli iscritti alla newsletter di Richiamo del Bosco.
Qui troverai tutte le meditazioni che abbiamo condiviso mese dopo mese, un viaggio sensoriale per riconnetterti con la Natura anche quando non puoi essere fisicamente nel bosco.
Se puoi prenditi uno spazio fisico per meditare, lontano da distrazioni, poi clicca il video o leggi il testo per iniziare la tua meditazione.
Buona connessione con il bosco!
Novembre: meditazione audio
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Ottobre: meditazione audio
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Settembre: meditazione audio
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Agosto: meditazione audio
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Luglio: meditazione audio
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Giugno: meditazione audio
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Maggio: meditazione audio
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Aprile: meditazione audio
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Novembre: Meditazione in testo
Benvenuta o benvenuto alla meditazione di Richiamo del Bosco di novembre.
Mentre ascolti queste parole, ti chiedo di fare qualcosa di diverso: oggi non ti chiedo di sederti, ma di stare in piedi, durante questa meditazione.
Trova uno spazio dove puoi stare comod*, con un po’ di respiro intorno a te, chiudendo, quando te la sentirai, gli occhi.
Ora porta tutta l’attenzione ai tuoi piedi. Divaricarli leggermente, portandoli in linea con le tue anche.
Senti la pianta del piede: l’arco plantare poggiato al suolo, il tallone, l’avampiede. Senti le dita, una per una, come si appoggiano al suolo. Quali parti premono con più forza? Quali si sollevano leggermente?
Mentre osservi i tuoi piedi, noterai qualcos’altro: il tuo corpo si muove, cerca naturalmente il suo equilibrio. Forse pendi leggermente a sinistra, o a destra. Forse il peso è più sui talloni. Oppure oscilli impercettibilmente, come un albero che danza con il vento.
Lascia che accada.
E respira qui, radicat* nella terra o nel pavimento che ti sostiene.
Ora apri leggermente le braccia, staccandole dai fianchi. Non lasciarle penzolare, ma tienile presenti, leggere. Ruota i palmi delle mani in avanti, come se volessi accogliere qualcosa che sta per arrivare. Il dorso delle mani guarda dietro, verso la tua schiena.
Senti questa apertura. È un piccolo gesto ma potente, un sussurro silenzioso che dice: “Sono pront* a ricevere.”
Ora, mantenendo questa posizione fai un leggero “scrollamento” di tutto il corpo.
Per far si che le foglie secche appese ai tuoi rami, cadano. Quelle foglie sono i pensieri che non ti servono più: preoccupazioni, ansie, cose da fare, lasciale andare.
Scrolla delicatamente le spalle, il collo, le braccia, le gambe.
E lascia andare.
Ora che le tue foglie sono cadute, noti che inizia ad accadere qualcosa: dalle tue mani inizia a salire la linfa.
È calda, dorata, luminosa. È l’energia vitale che gli alberi immagazzinano per l’inverno, quella forza nascosta che ti farà rifiorire in primavera.
Senti questa linfa che entra dai palmi delle mani e sale lentamente lungo le tue braccia: avambracci, gomiti, spalle.
Arriva al petto, al cuore, e lì si espande. Ti riempie di calore dall’interno.
Dal petto, piccole scintille di linfa salgono verso la tua testa, verso la tua chioma. La tua mente si irradia di una luce autunnale: non abbagliante come quella estiva, ma delicata, dorata.
La linfa ora scende e dal petto arriva alla pancia, invitandoti a porre l’attenzione al tuo respiro.
Per tutta questa pratica, ricorda di respirare con il diaframma, non con il petto. Il diaframma è quel muscolo sotto i polmoni che, quando respiri correttamente, fa espandere la pancia, non le costole.
Con la linfa nella pancia, prova a fare dei bei respiri diaframmatici.
Inspira e lascia che la pancia si espanda, che l’ombelico si spinga in avanti.
Espira e la pancia si sgonfia, l’ombelico torna verso la colonna.
Inspira e la pancia si espande, espira e la pancia si sgonfia.
Anche se può risultare faticoso all’inizio, vedrai che prenderai l’abitudine. Ricorda di respirare in questo modo per tutta la pratica
Ombelico avanti e ombelico indietro.
Ora la linfa scende. Irradia i tuoi fianchi, li riscalda, li energizza.
Poi scende lungo le gambe: cosce, ginocchia, polpacci, caviglie.
E arriva ai piedi. E da lì, nelle tue radici.
Immagina che dalla pianta dei tuoi piedi partano radici dorate, luminose, che scendono nella terra.
Mentre queste radici scendono, tu ti senti sempre più ancorat*. Sostenut*. A casa.
Respira in questo stato di radicamento profondo.
Ora, come fanno gli alberi a novembre, è tempo di immagazzinare questa energia.
Porta l’attenzione al tuo diaframma: appena sotto le costole, sopra l’ombelico. È lì, in quel centro potente, che conserverai questa linfa.
Ad ogni inspiro diaframmatico (ricordi? La pancia si espande), raccogli tutta la linfa, tutta la luce.
Ad ogni espiro, la depositi al sicuro, come in un serbatoio protetto.
Inspira e raccogli.
Espira e depositi.
Fai questo per alcuni respiri: riempi il tuo serbatoio interiore di questa energia dorata.
Questa linfa non andrà persa. Potrai attivarla ogni volta che vorrai, semplicemente respirando con il diaframma e portando l’attenzione all’ombelico. In questo modo, ogni volta che l’inverno della vita ti sembrerà troppo caotico, freddo o buio, potrai attingere a questa riserva di calore e luce.
Lentamente, ora, muovi le dita delle mani, poi quelle dei piedi. Scrolla delicatamente le spalle e muovi il collo con gentilezza.
Quando ti sentirai pront*, apri lentamente gli occhi.
Grazie per aver praticato insieme.
Ci vediamo nei boschi, radicati e nutriti.
Ottobre: Meditazione in testo
Benvenut* alla meditazione di ottobre.
Chiudi gli occhi e lascia che il tuo corpo trovi la sua posizione più comoda. Ora senti dove poggi, come sei sostenut*. Porta l’attenzione alla tua spina dorsale, al tuo osso sacro, al tuo bacino, alle tue gambe, ai tuoi piedi, a tutti i tuoi punti d’appoggio attuali.
Adesso immagina proprio dai tuoi punti d’appoggio con il pavimento, partano radici sottili capaci di affondare nella terra. Sentile scendere, lentamente, attraverso il pavimento, che si espandono. Immagina che attraversino la terra umida di un bosco, sempre più in profondità.
Queste radici ti ancorano. Ti dicono che sei al sicuro, che puoi permetterti di lasciare andare.
Ora, con questa sensazione di radicamento, inizia a portare l’attenzione al tuo respiro. Inspira ed espira naturalmente, senza forzare.
Immagina di essere un albero in un bosco d’ottobre. Un albero forte, con un tronco solido e radici profonde che affondano nella terra da decenni.
I tuoi rami sono ancora pieni di foglie, ma queste foglie stanno cambiando. Hanno fatto il loro tempo. Hanno accolto la luce per tutta l’estate, hanno nutrito l’albero, hanno dato ombra e riparo.
Ma ora sono pronte a cadere.
Ora visualizza una di queste foglie. Dove si trova questa foglia? Vicino al tronco? Lontana? Magari sul ramo più alto. Guardala. È stata con te per mesi. L’hai vista nascere piccola e verde in primavera, l’hai vista crescere forte in estate.
Questa foglia rappresenta qualcosa che porti con te da tempo. Forse è un pensiero bello, forse è un pensiero che ti tormenta un po’. Forse è una paura che ti limita. Forse è un dolore vecchio a cui ti sei abituat*.
Non giudicare questa foglia. È stata utile, ha avuto il suo scopo. Ma ora è tempo di lasciarla andare.
Senti come il vento d’autunno accarezza delicatamente questa foglia. Non la strappa con violenza. Semplicemente la invita, con gentilezza, a mollare la presa.
E la foglia, che sa ascoltare il ritmo della natura, inizia a staccarsi. Piano, senza fretta, senza giudizio.
Respira mentre osservi questa foglia che si separa dal ramo. Inspira leggerezza. Espira l’attaccamento.
La foglia inizia a cadere. Non cade in modo pesante. Danza nell’aria, leggera, volteggiando. È bellissima nella sua caduta. Non c’è nulla di triste in questo movimento.
Guarda come si posa delicatamente sul terreno, insieme ad altre migliaia di foglie. Diventerà terra, nutrimento, humus per nuove vite.
Come ti senti come ti senti ora, senza quella foglia? I tuoi rami sono più leggeri. Il vento può attraversarti con più libertà. Porta l’attenzione al tuo respiro e comprendi come ti senti, ad aver lasciato andare quella foglia, quel pensiero, forse quel peso.
Ma non hai finito. Ci sono altre foglie da lasciare andare, alcune sono più grandi, altre più piccine.
Porta l’attenzione ai tuoi rami. Quante foglie vecchie, secche, gialle vedi ancora appese? Ognuna rappresenta qualcosa: un’abitudine che non ti serve, un’aspettativa che ti pesa, una relazione che ti prosciuga, un’immagine di te a cui ti aggrappi. Oppure un ricordo, che sebbene rimarra con te è ora di lasciarlo andare via per un po’.
Una dopo l’altra, lascia che il vento d’ottobre le inviti a cadere. Non devi far nulla. Solo permettere, che questo accada. Solo non resistere.
Ogni foglia che cade ti alleggerisce.
Respira profondamente. Senti come i tuoi rami diventano sempre più leggeri, sempre più liberi di muoversi nel vento.
Non temere di restare spoglio. Le tue radici sono profonde. Il tuo tronco è forte. E dentro di te, anche se non si vedono ancora, ci sono già le gemme della prossima primavera.
Ma per permettere a quelle gemme di aprirsi, devi prima fare spazio. Devi lasciare andare le foglie vecchie.
Resta ancora qualche momento in questo spazio di leggerezza. Senti i tuoi rami più spogli. Senti le tue radici che affondano ancora più profonde, perché ora l’albero non deve più nutrire tutte quelle foglie e può concentrarsi sulla forza interiore.
Sei più legger*. Sei più liber*. Sei pront* per l’autunno, per l’inverno, per il riposo, per poi rifiorire.
Quando sei pront*, porta lentamente l’attenzione al tuo corpo. Muovi delicatamente le dita dei piedi, poi quelle delle mani.
Senti le tue radici immaginarie che si ritirano dolcemente, tornando verso i tuoi piedi.
Prima di aprire gli occhi, porta una mano al cuore. Ringrazia te stesso per aver avuto il coraggio di lasciare andare.
Quando te la sentirai, apri gli occhi.
Le foglie sono cadute. I rami sono leggeri. Le radici sono profonde.
Questa meditazione è riservata agli iscritti della newsletter di Richiamo del Bosco. Torna alla newsletter o visita il nostro sito www.richiamodelbosco.it per scoprire tutte le nostre uscite di ottobre e dei prossimi mesi, per vivere queste esperienze insieme a noi, in Natura.
Ci vediamo nei boschi!
Settembre: Meditazione in testo
Benvenut* alla meditazione di settembre.
Mettiti comodo, liberati dalle tensioni fisiche, aggiusta i tuoi vestiti se necessario e inizia a portare l’attenzione al tuo respiro.
Mentre respiri naturalmente, lascia che il tuo corpo si rilassi completamente nella posizione in cui ti trovi.
Senti il peso delle tue spalle che si scioglie, le tue mani che si posano comodamente. Ogni muscolo del viso si distende.
Porta ora una mano al cuore e porta l’attenzione al suo battito. È il ritmo della vita che pulsa dentro di te, costante, presente.
Ora immagina che questo battito diventi il suono di lievi passi sulla terra soffice. Con ogni battito, stai camminando in un bosco illuminato dalle luci dell’alba.
L’aria è fresca, profuma di terra umida e foglie bagnate dalla rugiada. Senti questo profumo che entra delicatamente dalle tue narici.
Ti fermi accanto a una quercia maestosa. Respira questo momento di quiete sotto i suoi rami protettivi. Inspira ed espira lentamente, trattenendo per un po’ il respiro tra l’ispirazione e l’espirazione.
Ai tuoi piedi, sparse nell’erba, ci sono decine di ghiande cadute nella notte. Alcune ancora nel loro cappuccio, altre già libere, lisce e perfette come piccoli tesori bruni.
Nella visualizzazione, ti chini e raccogli tre ghiande. Senti il peso delicato di ciascuna nel palmo della tua mano. Sono fresche, levigate, perfette nella loro semplicità.
Una ghianda rappresenta un’intenzione che vuoi piantare per l’autunno che arriva. Qual’è quest’intenzione? Lascia che si riveli da sola. Non forzarla. Arriva dolce come un sussurro.
Quando la senti, immagina di scavare un piccolo buco nella terra morbida.
Deponi la ghianda con gentilezza.
Mentre la copri di terra con le mani, respira profondamente e senti che stai affidando questo desiderio alla saggezza della natura.
La seconda ghianda porta con sé una qualità che vuoi coltivare in te. Forse la pazienza. Forse il coraggio. Forse la capacità di ascoltare più profondamente. Lascia che emerga senza giudizio.
Porta l’attenzione al tuo respiro calmo e lento, prima di procedere, sentendo questa qualità che già inizia a radicarsi in te.
Scava un secondo piccolo buco. Mentre deponi questa ghianda, senti che non stai piantando solo un seme, ma stai nutrendo una parte di te che vuole crescere forte come una quercia.
La terza ghianda è speciale. Contiene tutto l’amore che provi per te stesso, per le persone che ami, per questa terra che ti ospita. È la ghianda della gratitudine per quello che c’è già.
Piantala accanto alle altre due. Senti come, anche se è solo nella tua immaginazione, questo gesto di piantare ti riempie di pace.
Ora siediti accanto ai tre piccoli luoghi dove hai seminato.
Con ogni inspirazione, stai nutrendo i tuoi semi con la fiducia.
Con ogni espirazione, stai liberando spazio perché possano crescere nel loro tempo perfetto, lentamente, come fanno le querce più sagge.
Non devi fare altro.
Hanno tutto quello di cui hanno bisogno: la terra, la tua intenzione, il tempo che scorre naturale.
Resta ancora un momento in questo bosco. Lascia che il tuo respiro si sincronizzi con il respiro silenzioso della natura intorno a te. Senti la pace che viene dal sapere che hai seminato con consapevolezza.
Quando sei pronto, porta lentamente l’attenzione al tuo respiro, qui dove sei seduto.
Senti il tuo corpo che ti sostiene, i tuoi piedi che toccano il suolo.
Apri gli occhi quando ti senti pronto, portando con te la sensazione di aver piantato qualcosa che potrà diventare grande e forte come una quercia.
Questa meditazione è riservata agli iscritti della newsletter di Richiamo del Bosco. Torna alla newsletter o visita il nostro sito www.richiamodelbosco.it per scoprire tutte le nostre uscite di settembre e dei prossimi mesi, per vivere la Natura insieme a noi.
Ci vediamo nei boschi!
Agosto: Meditazione in testo
Benvenut* alla meditazione di agosto di Richiamo del Bosco.
Oggi ti accompagneremo in riva ad un ruscello, dove scoprirai che la musica più antica del mondo scorre sempre intorno a te, e che ogni suono della natura può diventare il tuo momento di presenza.
Trova un posto comodo dove sederti, lascia andare tutte le tensioni muscolari e fisichiudi gli occhi se non l’hai già fatto, e inizia a fare qualche respiro profondo.
Inspirando, senti l’aria fresca che entra nei tuoi polmoni, come l’acqua di sorgente che ristora.
Espirando, lascia andare ogni pensiero, ogni fretta, ogni tensione.
Inspira ed espira.
Ora, seguendo il ritmo naturale del tuo respiro, lasciati trasportare lungo un sentiero che scende dolcemente verso un fiume.
I tuoi passi sono leggeri sull’erba umida, senti il profumo della terra che si mescola al profumo dell’acqua che scorre. Davanti a te, tra gli alberi, inizia a farsi sentire un suono costante, melodioso: è il rumore dell’acqua che ti sta chiamando.
Eccoti arrivat* in riva al ruscello.
Ti siedi su una pietra liscia, levigata da anni di carezze dell’acqua. Davanti a te l’acqua scorre, non troppo veloce, non troppo lenta. Ha trovato il suo ritmo perfetto.
Inizia ad ascoltare.
Il fiume ha una sua musica. Non è mai uguale: ora gorgoglia dolcemente intorno ai sassi più piccoli, ora diventa più profonda quando incontra una pozza più ampia.
Mentre ascolti, ti accorgi di una cosa bellissima: tu e il fiume avete molto in comune.
Come il fiume, anche tu scorri. I tuoi pensieri, le tue emozioni, le tue sensazioni scorrono dentro di te come l’acqua scorre nel suo letto.
Alcune rimangono, altre vanno via, ed è giusto così.
Come il fiume, anche tu modelli quello che incontri. I tuoi sorrisi, le tue parole, la tua presenza cambiano dolcemente le persone che incontri, proprio come l’acqua modella le pietre, giorno dopo giorno.
Come il fiume, anche tu porti vita ovunque passi. Il tuo essere nutre e disseta chi ti è vicino, anche quando non te ne accorgi.
Ora ascolta più profondamente.
Non c’è solo il ruscello che suona. Senti gli uccellini che cantano? Ogni loro cinguettio è una nota precisa in questa orchestra naturale.
Ti accorgi che la natura non ha mai silenzio vero. Ha sempre una sua musica, una sua sinfonia, una sua vibrazione. Anche quando credi che sia tutto zitto, se ascolti bene, c’è sempre un suono: il respiro del bosco, il battito della terra, la meravigliosa melodia dell’esistere.
E tu? Anche tu hai la tua musica interiore.
Porta l’attenzione al battito del tuo cuore. Porta le mani al tuo petto. È un tamburo che suona da quando sei nat*, che si accorda al ritmo di ciò che vivi. Quando sei emozionat* accelera, quando sei in pace rallenta, ma non smette mai di suonare la sua canzone.
Il tuo respiro è come il fiume: entra e esce, sale e scende, porta vita e porta via quello che non serve più.
Porta l’attenzione ora al tuo respiro e cerca di comprendere il suo ritmo.
Quando ascolti davvero – il fiume, gli uccelli, il tuo cuore, il tuo respiro – quando ascolti senza giudicare, senza voler cambiare, ma semplicemente accogliendo ogni suono… ecco che la magia accade. Ti senti parte di tutto questo.
Non sei più un osservatore esterno. Sei una nota di questa grande sinfonia.
Ora, lentamente, inizia a portare l’attenzione di nuovo al tuo corpo fisico.
Muovi dolcemente le dita dei piedi, poi quelle delle mani.
Prima di aprire gli occhi, porta una mano al cuore. Senti come batte.
Prima di aprire gli occhi, porta l’attenzione al tuo respiro. Senti come fluisce.
Inspira… e senti che stai inspirando la saggezza del fiume. Espira… e senti che stai portando questa calma in ogni cellula del tuo corpo, in ogni momento della tua vita.
Quando te la sentirai, apri gli occhi.
Grazie per aver praticato insieme!
Luglio: Meditazione in testo
Benvenut* alla meditazione di luglio.
Oggi ti guideremo in un’esperienza di rifugio, dove scoprirai come il bosco possa diventare il tuo santuario personale, lontano dal caldo e dalle preoccupazioni del mondo.
Trova un posto dove sederti comodamente, chiudi gli occhi e inizia a respirare profondamente.
Inspira… lasciando entrare tutta l’aria fresca che desideri.
Espira… rilasciando tutto il calore, tutta la tensione che porti con te.
Ora, in una calda giornata di luglio, hai deciso di proiettarti in un bosco.
Ti trovi in un sentiero ombreggiato che si apre a te come un invito, come una promessa di sollievo.
Fai i primi passi sotto le fronde. E piano piano… tutto cambia.
La temperatura scende, l’aria diventa fresca, profumata di terra umida e foglie, profuma di natura.
Il tuo respiro si fa leggero, il battito del tuo cuore più calmo.
Inspira il profumo di natura ed espira le preoccupazioni che avevi, prima di entrare in questo bosco.
Cammina lentamente su questo sentiero. Ogni passo ti porta più in profondità, non solo nel bosco, ma anche dentro di te, lontano da tutti quei pensieri che in questo momento non sono utili.
Goditi il tempo qui, il tempo ora.
In questo bosco il tempo scorre diversamente. Non c’è fretta, non ci sono scadenze, non ci sono telefoni che squillano. Solo il suono leggero del vento tra le foglie e il tuo respiro che si fa sempre più calmo e più costante.
Inspira il profumo di natura ed espira ciò che ora ti appesantisce.
Davanti a te trovi un albero dalla chioma ampia, un gigante gentile che ti invita a sederti ai suoi piedi. Porti le mani alla sua corteccia. Senti la sua freschezza sul palmo delle tue mani.
Prenditi un minuto per percepire la ruvidità sui tuoi palmi, la sua freschezza che ti avvolge.
Ora immagina di appoggiare la schiena al suo tronco robusto.
Senti la sua forza, la sua stabilità che si trasmette al tuo corpo.
Senti la tua colonna vertebrale che si allinea al tronco, che si radica al suolo.
Questo albero è qui da decenni, forse secoli. Ha visto passare estati caldissime e inverni gelidi. Eppure è sempre rimasto qui, offrendosi come rifugio a chiunque ne avesse bisogno.
Proprio come sta facendo ora con te.
Respira la freschezza che ti circonda. Senti come ogni cellula del tuo corpo si rilassa, si rinfresca, si rigenera. Le preoccupazioni che ti opprimevano sembrano dissolversi nell’ombra accogliente.
Porta una mano al cuore e sussurra, se puoi: “Grazie, bosco, per questo rifugio.”
Inspira freschezza ed espira tutte le tensioni accumulate.
Rilassa le spalle, la colonna vertebrale e ripeti, anche solo mentalmente: “Grazie, bosco, per questo rifugio.”
Resta qui tutto il tempo che desideri. Questo è il tuo spazio sacro, il tuo rifugio personale. Ogni volta che ne sentirai il bisogno, potrai tornare qui con la mente e il cuore.
Quando sarai pront*, inizia dolcemente a muovere le dita dei piedi, poi quelle delle mani.
E ricorda: il rifugio che hai trovato nella meditazione esiste davvero. Ti aspetta nei sentieri, tra gli alberi, nelle nostre uscite in solitaria e in quelle insieme.
Quando apri gli occhi, porta con te la consapevolezza che esiste un rifugio in natura, disponibile ogni volta che ne avrai bisogno, e che è lì ad aspettarti.
Questa meditazione è riservata agli iscritti della newsletter di Richiamo del Bosco. Torna alla newsletter o visita il nostro sito www.richiamodelbosco.it per scoprire tutte le nostre uscite di luglio e dei prossimi mesi, per vivere questi rifugi insieme a noi, in Natura.
Ci vediamo nei boschi!
Giugno: Meditazione in testo
Benvenut* alla meditazione di giugno.
Oggi ti accompagneremo in un’esperienza di forest bathing condiviso, dove scoprirai la gioia di connetterti con la Natura, con te stess* e con gli altri, nel cuore del bosco.
Trova un posto comodo dove sederti, chiudi gli occhi se non l’hai già fatto, e inizia a fare qualche respiro profondo.
Inspirando, senti l’aria che riempie i tuoi polmoni.
Espirando, lascia andare ogni tensione.
Inspira ed espira.
Ora, prestando sempre attenzione al ritmo naturale del tuo respiro, lasciati trasportare in un bosco.
Stai camminando lungo un sentiero che ti porterà in un luogo speciale. I tuoi passi sono silenziosi, rispettosi, lenti.
Ne sensi altri, in lontananza, ma non sai di chi siano, o in che direzione vadano.
Ma sai la tua di direzione, e prosegui camminando senza fretta, ma con consapevolezza.
Il sentiero si apre facendoti scoprire un piccolo spazio, incastonato tra i faggi, disposti in cerchio come a custodirlo.
E qui scopri di non essere sol*.
Altre persone sono arrivate qui, come te, richiamate dallo stesso desiderio di connessione. Si stanno man mano sedendo in cerchio, immersi negli alberi, ti stavano aspettando, così ti sorridono e ti invitano dolcemente ad unirti a loro.
Ti siedi nel cerchio, sentendo subito la calda energia di questa comunità silenziosa. Alla tua destra c’è una persona dal viso gentile, alla tua sinistra qualcuno che ti trasmette una profonda serenità. Di fronte a te, altri volti accoglienti. Alcuni hanno un viso malinconico, si stanno portando dietro dei carichi emotivi che non gli appartengono, ansie e preoccupazioni.
Però, piano piano, anche il loro volto si distende.
Tutti insieme, iniziate a respirare in sintonia. Il vostro respiro si allinea naturalmente.
Inspira… e senti come anche gli altri inspirano con te.
Espira… e percepisci il respiro collettivo che si diffonde nel bosco.
Ora, insieme, portate l’attenzione agli alberi che vi circondano. Li guardate con gli stessi occhi, li sentite con lo stesso cuore.
Senti come la persona accanto a te stia vivendo la stessa meraviglia che provi tu. La stessa gratitudine. Lo stesso senso di appartenenza.
Ora dal centro del vostro cerchio si alza una luce dorata, calda e accogliente. È l’energia della vostra connessione, della vostra presenza condivisa in questo luogo.
Questa luce si espande, tocca ognuno di voi, e piano piano vi avvolge in un abbraccio. Senti come ti scalda il cuore, come ti fa sentire parte di qualcosa di più grande.
Respirate questa luce… e nel farlo tu senti che stai respirando anche l’amore e la presenza delle persone accanto a te.
Senti la forza che nasce dall’essere insieme, la guarigione che accade quando ci apriamo autenticamente alla presenza degli altri nella natura.
Non sei mai davvero solo. Ogni volta che ti immergi nella natura, invisibilmente, ti connetti a tutti coloro che hanno fatto lo stesso prima di te e lo faranno dopo di te.
Quando sarai pront*, lentamente, inizia a portare l’attenzione al tuo corpo fisico. Muovi dolcemente le dita dei piedi, poi quelle delle mani.
Prima di aprire gli occhi, porta una mano al cuore e senti la gratitudine per questa esperienza di connessione.
Quando te la sentirai, apri gli occhi.
Il bosco vive sempre dentro di te, pronto ad accoglierti ogni volta che ne hai bisogno. Se vorrai, ti aspetteremo per creare questo cerchio insieme, il 13, 14 e 15 giugno, al Festival di Richiamo del Bosco.
Questa meditazione è riservata agli iscritti della newsletter di Richiamo del Bosco. Torna alla newsletter o visita il nostro sito www.richiamodelbosco.it per scoprire tutte le nostre uscite di giugno e dei prossimi mesi, per vivere queste connessioni insieme a noi, in Natura.
Ci vediamo nei boschi!
Maggio: Meditazione in testo
Benvenut* alla meditazione di maggio.
Oggi ti accompagneremo in un viaggio di quiete, libertà e connessione con la Natura.
Trova un posto comodo, dove tu possa sederti o distenderti, e lascia che il tuo corpo si rilassi completamente. Chiudi gli occhi, se non l’hai già fatto, e inizia a fare qualche respiro profondo. Inspirando lentamente, senti l’aria fresca che entra nei tuoi polmoni, e poi espira, lasciando andare ogni tensione, ogni pensiero.
Ora, con il ritmo naturale del tuo respiro, lasciati trasportare in un bosco di primavera. Ci siamo proiettati lì, stiamo camminando lentamente.
Mantieni l’attenzione sul tuo respiro e se qualche pensiero ti verrà a trovare… tu guardalo, come una nuvola passeggera che percorre il tuo cielo, non giudicarlo, lascialo andare e riporta sempre la tua attenzione al tuo respiro.
Inspira ed espira profondamente.
Stiamo camminando lungo un sentiero avvolto da alberi giovani, che intrecciano rami leggeri sopra la nostra testa.
Il sentiero si apre, dolcemente, in un prato molto grande.
Davanti a te si stende un prato luminoso, punteggiato da piccoli fiori colorati.
Macchie di giallo, tocchi di lilla, fiammate di bianco e rosa tenue si mescolano tra l’erba fresca.
L’aria è viva del profumo dolce dei fiori e della terra ancora umida di rugiada.
Prenditi qualche istante per esplorare con la mente questo prato.
Immagina di camminare scalz* sull’erba: è fresca, morbida sotto i tuoi piedi.
Senti il sole che ti accarezza la pelle, filtrando tiepido fra le fronde.
Un venticello leggero fa ondeggiare i fiori, come piccoli saluti colorati.
Ora, porta l’attenzione ai tuoi piedi.
Visualizza radici sottili che, partendo dalle piante dei tuoi piedi, affondano nella terra.
Radici che ti ancorano al suolo, che ti nutrono di calma, forza, stabilità.
In questo momento non null’altro da fare, se non ascoltare.
Lascia che i suoni della Natura ti raggiungano.
Ogni suono è un abbraccio, una carezza discreta della natura.
Puoi immaginare tutto ciò che vuoi, in questo momento sei liber* più che mai, di fermarti, di correre, di lasciare andare, oppure di trattenere tutto il bello. Sei liber*, goditi questo momento!
Senti che il corpo che si rilassa ancora di più, mentre il bosco è alle tue spalle? Ti accoglie e ti sostiene?
Lascia che ogni cellula del tuo corpo si riempia di questa energia nuova, pulita e vibrante.
Inspira ed espira. Resta in ascolto ancora per qualche respiro, immers* nella pace del prato, nella pace del bosco.
Quando sarai pront*, lentamente e senza fretta, riporta l’attenzione al corpo, al momento presente.
Muovi dolcemente le dita dei piedi e poi, pian piano, anche quelle delle mani.
Porta con te la quiete del bosco e la freschezza della primavera, come un dono silenzioso che continuerà a vivere dentro di te.
Quando te la sentirai, apri gli occhi.
Noi siamo ancora qui, accanto a te, a custodire il ricordo di questo momento insieme.
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Ci vediamo nei boschi!
Aprile: Meditazione in testo
Benvenuta o benvenuto alla meditazione di Richiamo del Bosco di aprile.
Porta ora l’attenzione al respiro.
Inspira profondamente… immaginando di inspirare freschezza. L’aria nuova della primavera entra nei polmoni, leggera, profumata, piena di energia.
Espira lentamente… lascia andare ogni tensione, come il vento che soffia via le ultime foglie secche dell’inverno.
Ora, immagina di essere nel bosco. I tuoi piedi affondano delicatamente nel terreno morbido, siamo insieme e stiamo camminando.
Ascoltiamo i suoni del bosco, prestando attenzione al nostro respiro, passo dopo passo.
In questo spazio, in questo momento, non c’è bisogno di fare nulla. Nessuna corsa, nessuna cosa da fare, se non quella di essere, respirare e meravigliarsi di tutto ciò che ci è intorno.
Inspiriamo freschezza ed espiriamo calma.
Respiriamo, lentamente e profondamente, ma senza forzare troppo il respiro. Tutto viene naturale.
Mentre passeggiamo, portiamo l’attenzione ai nostri sensi. Tu cosa vedi?
Io vedo primule gialle che punteggiano il sottobosco e la luce del sole che crea fasci luminosi sul sentiero davanti a noi.
Senti sulla pelle la carezza del vento primaverile, fresco ma non più gelido. Un tocco gentile che porta con sé il messaggio del rinnovamento.
Ora, porta una mano al cuore. Senti il battito il tuo palmo. È lo stesso ritmo pulsante che anima tutto il bosco. La linfa che sale nei tronchi, i semi che germogliano nel terreno, i boccioli che si aprono alla luce.
Inspira gratitudine… espira calma.
Mentre ti prepari a concludere questa breve immersione nel bosco primaverile, porta con te il dono della freschezza.
Inspira profondamente… e con l’aria, accogli anche l’energia vitale che pervade il bosco in questo periodo dell’anno. È l’energia della rinascita, del risveglio, della crescita. Ed è la stessa energia che scorre anche in te.
Marzo: Meditazione in testo
Mentre leggi queste righe ricordati di respirare profondamente.
Inspira l’aria e lascia che il respiro si faccia lento, calmo, profondo.
Ora immagina di essere in un bosco. Senti il suolo morbido sotto i tuoi piedi scalzi, il profumo della terra umida, la luce dorata che filtra tra i rami. Sei avvolto dal verde, dal fruscio lieve delle foglie, dal canto lontano degli uccelli…
Senti il battito della Natura intorno a te, il suo ritmo silenzioso, ma costante. Sei parte di tutto questo. Sei radicato come un albero, forte e stabile, con le radici che affondano nella terra, ti sostengono, ti nutrono.
Ora porta l’attenzione ai tuoi rami, ai tuoi germogli.
Come la Natura, anche tu hai attraversato il silenzio dell’inverno, ma i germogli che sbocciano in te ti ricordano che tutto ha un suo tempo, un suo ritmo.
Ora è tempo di risvegliarti, con gentilezza. Di lasciare che la luce ti scaldi, che nuove idee, emozioni, energie sboccino dentro di te.
Resta in questo spazio ancora qualche istante.
Ascolta il tuo respiro. Ascolta il bosco dentro di te.
Che tu legga questa meditazione mentre fai colazione, oppure in ufficio, in coda al supermercato… qualcosa dentro di te è cambiato.
Hai immaginato di vivere nel bosco in primavera, la tua mente si è proiettata lì. E come il bosco, anche tu hai iniziato a rifiorire.